Descrizione
Il linguaggio della Feuchtenberger trasporta il lettore in un territorio multiplo, primordiale ed estremo tanto quanto semplice e immediato.
Mariagiorgia Ulbar (Nazione indiana)
Una storia evocativa che ci immerge nella vita organica. Kerstin e Esse Erre sono gli eroi di una narrazione modulata da un segno sinestetico, caldo e morbido. Disegni che filtrano lo sguardo per un tuffo tra l’umidità del bosco alla ricerca della chimica delle cose, tra lumache, funghi e l’esperienza del creato.
Il fumetto di Anke Feuchtenberger è, in questo senso, un perfetto e alto esemplare di linguaggio, che comunica a livelli plurimi, che coraggiosamente raccoglie una storia daterra -nel vero senso della parola- e la rende dicibile, comunicativa, evocativa.
Mariagiorgia Ulbar
(Nazione Indiana)
Una lettura a più livelli non facile, dove palpitano coincidenze metaforiche che danno accesso catartico a quell’universo a carboncino: onirico, ancestrale e archetipico.
Andrea Provinciali
(Il Mucchio Selvaggio)
Dolcezza e crudeltà sono inscindibili. Ci si divora tra esseri umani, tra fratelli e sorelle: quanta identità definita c’è in loro? Quasi una sorta di panteismo dell’orrido del nostro inconscio e, nuova inversione, del suo incanto, che coinvolge la struttura stessa del raccontare e delle sue forme: è sempre lo stesso racconto, ma anche un racconto che cambia sempre.
Francesco Boille
(Internazionale)
È la corporeità delle figure ritratte a fare da protagonista assoluta e a caratterizzare la sua cifra stilistica, ma sono le cupe sfumature tutte intorno a colpire lo sguardo con una carica emozionale che non può lasciare indifferenti.
Andrea Provinciali
(Il Mucchio Selvaggio)