Suehiro Maruo

Suehiro Maruo (Nagasaki, 1965) considerato come uno dei grandi maestri del cosiddetto ero-guro, genere erotico grottesco del fumetto giapponese contemporaneo. Dopo un’infanzia travagliata, si trasferisce a Tokyo a soli diciassette anni e cerca, inizialmente senza successo, di avviarsi alla carriera di mangaka, arrivando poi all’esordio nel 1980 su una rivista erotica con l’opera Ribon no Kishi (Il cavaliere del fiocco), a cui segue nel 1982 la pubblicazione della sua prima antologia autoconclusiva, Barairo no Kaibutsu (Il mostro dal color di rosa). Ha così inizio una florida carriera non solo come fumettista, ma anche come grafico, illustratore e pittore, la cui cifra stilistica ricorrente si consolida in un erotismo elegante e grottesco reminescente delle atmosfere terrifiche degli artisti ukiyo-e Yoshitoshi e Yoshiiku. Nel 1984 pubblica Midori. La ragazza delle camelie, opera destinata ad affermarsi come pietra miliare della sua produzione. Questo onirico viaggio attraverso un universo costellato di perversioni e violenza conoscerà anche una trasposizione cinematografica nel 1992 ad opera del regista Hiroshi Harada; nonostante una distribuzione estremamente limitata a causa del contenuto esplicito, il seguito internazionale dell’autore continua a crescere. Nel 2007 e 2008 vengono pubblicate due opere ispirate allo scrittore Edogawa Ranpo, ovvero La strana storia dell’isola Panorama, adattamento all’insegna di una decadente sensualità, e Il Bruco, in cui l’autore torna a sperimentare il tema più volte ripreso del body-horror. Entrambi i lavori vengono acclamati per le atmosfere oniriche e grottesche, tanto che la prima verrà insignita del prestigioso premio Osamu Tezuka. Nel 2019 Suehiro viene invitato come ospite all’evento Lucca Comics and Games per celebrare il quarantesimo della sua carriera, congiuntamente all’allestimento della mostra La luna è solo un buco nel cielo: gli incubi di Suehiro Maruo presso Palazzo Ducale. L’anno successivo vede la pubblicazione della raccolta Paradiso per l’editore giapponese Kadokawa.